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Daesh e l'occidente

Pubblicato da Andrea Papi in No alla guerra · 19/11/2015 13:04:00
L’occidente strumentalizzato dalla jihad
Dopo gli ultimi attentati di Parigi da parte di Daesh (il sedicente stato islamico), sta scorrendo nei media e in internet un fiume inarrestabile di parole, impossibile da seguire nella sua interezza. Moltissimi deplorano e condannano, altri deviano la condanna verso il vecchio e mai decaduto imperialismo americano, altri ancora straparlano di complotti segreti, di logge occulte, di interessi iperbolici e deviazioni di intelligence che starebbero dietro alla miriade di stragi che stanno costellando il nostro disgraziato pianeta in questa martoriata fase del suo divenire.
Personalmente, siccome non sono addentro alle “segrete cose” (senz’altro per volontà mia, ma anche perché sono talmente marginale da non meritare una convergenza di qualsiasi tipo con nessuna di esse), con molta umiltà mi limito a ragionare usufruendo del buon senso che ancora non mi ha abbandonato, senza nulla voler togliere a chi vanta conoscenze e informazioni che non possiedo. Nonostante questo marasma anch’io ho voglia di dire la mia, per quei pochi che hanno tempo libero e volontà di ascoltarmi, perché ci sono alcuni punti che ritengo imprescindibili per la comprensione delle cose.
Che siamo immersi in un oceano di ambiguità e ipocrisia, terribilmente sempre più disumano, mi sembra un dato di fatto che non ha bisogno di dimostrazione. Che siamo perennemente sottoposti a inganni, raggiri, ricatti ed estorsioni da ogni parte, mi sembra anch’esso un dato incontrovertibile. Per cui è senz’altro sicuro che siano instancabilmente in opera centrali, sia occulte sia palesi, del terrore, della calunnia, dei complotti, dell’annientamento della verità e della libertà. Ma da queste constatazioni a sapere esattamente come stanno davvero le cose ce ne passa. Non è “buona politica”, come si diceva ai tempi delle nonne, prendere per buono tutto ciò che ci viene propinato con tanta dovizia e racconti avvincenti. Certo è che mi sento di dire che chiunque sia a tirare le fila, ammesso che ce ne sia qualcuno in particolare, non può che avere tutto l’interesse a convincerci che siamo davvero sottoposti a una tale cappa impenetrabile di orrori che ci sfuggono e che ci dominano in toto, regalandoci la spiacevole sensazione che nulla possiamo per tentare di sottrarci a un simile tirannico dominio. Si tratta senz’altro di una forma ben congegnata di terrorismo di potere, che si mantiene ben saldo sulla nostra impotenza indotta.
Entrando nel merito un po’ più in specifico, ritengo che le responsabilità dell’occidente, in particolare degli USA, rispetto alla situazione che stiamo subendo siano innegabili. La stessa Hilary Clinton lo ha ammesso pubblicamente durante la sua campagna elettorale. Responsabilità pesanti, che vanno dall’aver addestrato e armato fino ai denti questi signori della guerra quando si supponeva che fossero pedine nello scacchiere internazionale, a seguitare, ora attraverso canali illegali, a fornire armi micidiali agli assassini, continuando con una stupida cecità congenita a ritenere più importanti gli affari, qualunque tipo di affari, di qualsiasi altra cosa. È innegabile che questo sostrato molto consistente sia un humus particolarmente nutriente che permette a Daesh di mantenersi in forma, anche perché armi e munizioni non se le fabbrica da sola, come pure ha a disposizione acquirenti molto compiacenti che comprano il petrolio di cui si è impadronita permettendole un costante flusso di denaro con cui paga i propri mercenari e organizza stragi, massacri e attentati.
Ma l’ambiguità e le connivenze occidentali si fermano qui (ed è già tantissimo, troppo troppissimo, sia chiaro!). Non possiamo infatti incolpare l’occidente, come sembra vogliano fare certi fanatici antiamericani “a prescindere…” (per dirla alla Totò), di essere Isis ciò che è e di voler che faccia ciò che dichiara. Solo Isis, non altri al posto suo, può pensare e volere ciò che effettivamente fa e pensa.
Il modo come concepisce la donna, nella massima parte dei casi sottomessa e schiavizzata, se non addirittura brutalizzata. La fede cieca in Allah e nell’interpretazione jihadica come azione militare spietata. L’applicazione della sharīʿa (la legge islamica), tradotta attraverso un radicalismo teocratico che non ammette repliche. Il disprezzo dichiarato di ogni forma di libertà e di pratiche democratiche. Il condannare a morte atei omosessuali e miscredenti in genere. La legge del taglione applicata in modo feroce a tutti i tipi di reato, la lapidazione come esecuzione della pena di morte. Tutte queste caratteristiche di gestione della società non sono certamente frutto dell’ingerenza occidentale, mentre sono espressione esclusiva di un islamismo che ritengo degenerato, fanatismo religioso regressivo frutto di un’ermeneutica degradata che si autoritiene risalente alle origini, in realtà nemica di ogni visione libertaria, ogni laicismo e ogni modernità. Mentre noi stiamo vivendo lo sfascio di un “post/moderno” ormai fuori moda, loro ripropongono con criminale fanatismo antiumanista un aberrante “pre/modernismo”.
Sotto un certo punto di vista, con uno sguardo non canonico, si potrebbe dire che hanno fatto finta di essere usati, facendosi ben addestrare e armare e conoscendo i nostri punti deboli, per poi usarci a loro volta al fine di imporre anche a noi il loro congenito dispotismo su tutto e su tutti.
Andreapapi 




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