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Post/referendum greco

Pubblicato da Andrea Papi in caos europeo · 8/7/2015 15:47:00
Due parole sul dopo/referendum greco
Ormai tutti ne hanno preso atto. Col referendum greco di domenica quasi il 70% dei votanti ha detto no all’accordo che favorisce la politica finanziaria degli strozzini internazionali del Fmi e degli oligarchi dell’euro. Finito il sacrosanto entusiasmo per un punto di vista collettivo che dichiara apertamente che non vuole più subire il rigore per sprofondare nell’immiserimento più nero, c’è però da chiedersi se questo “no” maggioritario servirà seriamente a qualcosa.
Gli strozzini e gli oligarchi sono stati per caso bloccati? Non mi sembra. Ho anzi l’impressione che si siano rimessi con grande alacrità al lavoro, per ritessere le fila di questo breve momentaneo blocco e per riappropriarsi in pieno della loro sistematica capacità di predarci.
Il popolo greco ha per caso colto l’occasione per cominciare a ridefinire una nuova socialità sganciata dal cappio dell’imposizione finanziaria e capace di autogestire la propria vita? Non se ne vedono i segni né i segnali di un vero inizio di rinnovamento, mentre si ha tutta l’impressione che la società greca stia marciando inesorabilmente verso il baratro che gli assetti di potere incombenti le hanno destinato.
Pur gioendo anche noi per il bel respiro di libertà che quel popolo per un attimo, ahimé fin troppo breve, ha goduto, siamo purtroppo costretti a constatare che ancora una volta, l’ennesima, l’agire nella loro legalità, con gli strumenti legittimi dei sistemi di potere vigenti, inesorabilmente porta a ritornare in pieno tra le loro malefiche grinfie. Eppure la storia secolare dovrebbe insegnarci! Se ci si vuole sottrarre alla cappa plumbea dei poteri in auge bisogna sottrarsi alle loro spire e gestire direttamente le proprie esistenze al di fuori della loro portata mortale.




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